Now Loading di e con Manolo Perazzi
Calato in una realtà che emula il virtuale, un essere dalle sembianze umane si ritrova ad affrontare e vivere ripetutamente le stesse situazioni, interrogandosi circa le possibilità di spezzare questa monotonia. Assistiamo a una presa di coscienza che si colloca al centro di un ribaltamento cronologico. Il confine tra realtà e paradosso si sfoca e si assottiglia rovesciando ogni logica di causa ed effetto, impedendoci di distinguere il principio e la fine.
Now Loading. Il secondo degli assolo che compongono la suite FOUR: quattro giovani autori, quattro punti di vista sull’esistenza. Gli obiettivi e i fallimenti degli ideali, le aspirazioni e aspettative personali e comuni, i confini fra l’Io e il sé in uno spettacolo che rivela la sua natura nel contempo unica e quadruplice. Olimpia Fortuni, Matteo Marchesi, Manolo Perazzi e Sara Pischedda firmano e interpretano uno spettacolo composto di quattro quadri organicamente integrati, ciascuno dei quali vive anche di vita propria. Four trae origine, motivazioni profonde, forza motrice e respiro vitale da una riflessione sulla contemporaneità. E’ l’amplificarsi e ramificarsi di un discorso che abbraccia la dimensione privata e la socializzazione; le ambizioni e i conflitti più intimi tra narcisismi e reificazione, i linguaggi del potere e gli sfasamenti tra attese, pulsioni profonde e pressioni sociali.
Coreografia e danza: Manolo Perazzi
Coordinamento Artistico: Guido Tuveri
Musica originale: Marco Caredda, Davide Collu, Andrea Deidda
Costumi: Stefania Dessì
Disegno Luci: Stefano De Litala
CORAZZE CHIEDONO CAREZZE, un’esplorazione sincera e intimità della sfera emotiva più profonda di noi stessi. La costruzione di barriere necessarie alla sopravvivenza, forti e impetuose, domate da un semplice gesto d’affetto. La sensazione di protezione che urla l’esigenza di ritornare a provare le proprie fragilità senza alcuna vergogna.
Coreografia e interprete: Rocco Suma
Musiche: Vanishing Act-Lou reed, Nina kraviz – Tarde
Produzione: ASMED-Balletto di Sardegna
con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma della Sardegna