Ground Zero definisce uno spazio interessato dall’esplosione di una bomba atomica, che ha quindi subito una totale distruzione. L’aspetto interessante di questi luoghi, è il nuovo inizio della vita: la natura ha i suoi ritmi e anche dopo una violenza catastrofica come l’esplosione atomica, il ciclo della vita continua. Attraverso il progetto “Ground Zero” c’è la volontà di indagare proprio su come, dalla distruzione totale di tutto ciò che prima era conosciuto e ordinario, la vita riparta comunque. La natura va avanti anche con strumenti insufficienti, senza tutte quelle regole imposte in precedenza, mutando come l’acqua che devia il suo corso incontrando un ostacolo. Gli animali e le piante modificano la loro struttura, tutto si riadatta alla nuova condizione. Ma come potrebbe riadattarsi l’essere umano ad una diversa condizione esistenziale? Cosa potrebbero generare i nostri corpi se l’identificazione con il proprio “Io” non avvenisse più con qualcosa di conosciuto, ma con elementi a noi imprevedibili e ignoti? Esseri umani che posti ad un livello zero, imparano tutto dal principio. L’intento è quello di riflettere sul concetto di annullamento totale, di annientamento di tutto ciò che era. Sperimentare come la vita si rigenera in uno spazio completamente mutato, abbandonando quindi le precedenti memorie e mutando essa stessa. La performance segue un percorso di creazione – e sarà realizzata – fuori dagli spazi ordinari, lavorando a contatto con elementi naturali che conosciamo ma nei quali ancora non ci riconosciamo. Il corpo umano, con la sua vibrazione, è in perfetto equilibrio e contemporaneamente in contrasto con l’ambiente circostante; l’ambiente naturale amplifica l’ascolto e permette l’allinearsi di queste onde alle vibrazioni dello spazio intorno e degli elementi che vi si trovano.
Regia e Coreografia:
Danzatori: Roberta De Rosa, Mirko Mangiacapra, Giulia Miraglia, Marco Munno
Produzione: ARB Dance Company